Cinegiornali d’epoca sull’AGIP 1929-1952
Viene presentata una raccolta di cinegiornali o cortometraggi, i più antichi senza sonoro, che descrivono avvenimenti importanti nella storia dell'Agip. I filmati sono stati estratti dalla raccolta fatta dall'Eni in collaborazione con l'Istituto Luce.
Il Segretario del PNF Turati visita la Raffineria Agip di Fiume 1929
La ripresa cinematografica dell’Archivio Storico Luce, la più antica relativa all’Agip trovata dall'Apve, mostra Augusto Turati, bresciano, Segretario del PNF dal 1926 al 1930, mentre visita, insieme ad un ufficiale della milizia e ad un folto gruppo di civili, la raffineria ROMSA di Fiume. La ROMSA, costituita nel 1880, quando Fiume era il principale porto del Regno di Ungheria, fu una delle prime acquisizioni dell’Agip nel 1924, assumendone la totalità del capitale nel 1927. Il lamierino con la pubblicità del lubrificante per auto prodotto dalla ROMSA è del 1927. Fiume venne occupata dai Legionari di D’Annunzio nel 1919, dal 1920 fu dichiarata Libera Città, divenendo parte del Regno d’Italia con il Trattato di Roma, siglato il 27 gennaio 1924.
1 . Turati insieme ad un ufficiale della milizia e ad un folto gruppo di civili nel cortile della raffineria AGIP
2 . inquadratura ravvicinata di Turati insieme all'ufficiale della milizia
3 . Turati si accende una sigaretta
4 . le maestranze della fabbrica radunate nel cortile
5 . gli operai fanno il saluto romano
6 . Turati tra gli operai parla in modo informale fumando la sigaretta
7 . gli operai fanno il saluto romano
Cantiere dell’Agip a Fontevivo. Visita de Ministro delle Corporazioni Bottai nel 1931
Le prime perforazioni avviate dall'AGIP in Italia furono ubicate sulla base del lavoro preparatorio del Comitato Tecnico creato nel 1926, grazie agli studi dei consulenti. Un primo esempio è quello del pozzo di Miano, nell'Appennino parmense, avviato nella primavera 1927. Altri sondaggi proseguirono lavori già avviati, ad esempio rilevando la trivellazione iniziata a Podenzano (Piacenza) dalla ditta privata Ballerini. L'unico risultato significativo raccolto durante il primo programma di ricerca fu il giacimento individuato a Fontevivo, nella pianura parmense, nella seconda metà del 1929. Il programma, a basso rischio ma con potenzialità limitate, continuava ad essere quello di estendere la ricerca solamente nelle aree vicine a precedenti scoperte, generalmente giacimenti piccoli, relativamente superficiali ed essenzialmente bituminosi.
Il documentario illustra l'attività degli impianti petroliferi di Fontevivo (Parma) soffermandosi sulle attrezzature e sul funzionamento dei pozzi da cui vengono estratti petrolio e gas; in particolare viene mostrato il pozzo numero 1, intitolato a Giorgio Orsini, in funzione dal 29 gennaio del 1931 e che produce circa 10 tonnellate giornaliere di greggio; gli impianti vengono visitati nel 1931 dal ministro delle Corporazioni Bottai e da un folto gruppo di autorità.
1 . Panoramica dei primi cinque pozzi del cantiere petrolifero dell'Agip a Fontevivo
2 . Inquadratura dei pozzi estrattivi numero 3, 4 e 5
3 . Il magazzino dove sono depositati i tubi di trivellazione
4 . Le attrezzature necessarie per un nuovo impianto di trivellazione
5 . Gli scalpelli; operai e tecnici al lavoro
6 . Operai e tecnici al lavoro sul pozzo numero 1 intitolato a Giorgio Orsini, in funzione dal gennaio del 1931; la torre di trivellazione
7 . L'apparecchio che regola e controlla il petrolio ed il gas che escono dal pozzo in pressione chiamato "albero di natale"
8 . Il manometro che segna la pressione del greggio
9 . Il dispositivo che misura la portata del gas
10 . Il ministro delle Corporazioni Bottai visita il cantiere accompagnato da un folto gruppo di autorità; si sofferma ad esaminare alcune apparecchiature in funzione del pozzo
Mussolini inaugura il Laboratorio chimico dell’Agip a Roma 1938
Gli incentivi per utilizzare prodotti alternativi al petrolio furono emanati dal governo italiano già dal 1924, ma furono le sanzioni del 1935 seguite alla Guerra d'Etiopia, con il blocco delle materie prime, a dare una forte spinta allo sviluppo della ricerca scientifica, soprattutto nella chimica, per la produzione di carburanti autarchici partendo dal carbone, alcool o residui vegetali. Molto importante in questo campo fu l’ANIC, ed il Laboratorio chimico dell’Agip fa parte di questo sforzo per garantire carburanti all’Italia in previsione della guerra.
1 . il giorno del natale di Roma, 21 aprile 1938, Mussolini inaugura il laboratorio chimico dell'Agip di Roma
2 . la planimetria dell'edificio
3 . Mussolini e Starace accolti dai lavoratori del laboratorio
4 . la folla fuori del laboratorio applaude il Duce
5 . Mussolini si avvicina alla folla
Visita Sotto Segretario AOI Teruzzi ad Asmara depositi Agip
A seguito della conquista italiana dell'Etiopia nel 1936, questa forma ora con l'Eritrea e la Somalia un blocco unico, cui si dà il nome dl Africa Orientale Italiana (AOI). L'esplorazione sistematica del sottosuolo etiopico può essere ora iniziata con ingenti risorse tecniche e notevoli investimenti, fornendo però risultati nulli. L’esaurimento delle riserve di valuta per lo sforzo bellico e la volontà del Governo fascista di sviluppare l’AOI, costringono l’Agip a rinunciare alla sua quota del 52% sul permesso iracheno di Mossul, dove era già stato individuato un gigantesco giacimento petrolifero e dove la direzione tecnica delle operazioni era affidata a tecnici Agip, concentrando i suoi sforzi nei paesi dell’AOI, dove lascerà dopo la guerra molti impianti ed attrezzature moderne senza aver ottenuto alcun risultato economicamente sfruttabile.
1 . il palazzo del governo della capitale Eritrea
2 . scendono dalle scale del palazzo notabili indigeni ed autorità civili e militari
3 . fuori dal palazzo è raccolta una folla di indigeni e le auto delle autorità lasciano l'edificio
4 . Il Sotto Segretario per l’AOI Teruzzi visita la fabbrica di cemento a Gurgussum
5 . nella fabbrica lavorano sia italiani che gente del luogo
6 . i depositi dell'Agip per il carburante
7 . gli operai dell'Agip salutano il sottosegretario con applausi
8 . la casa dell'operaio
9 . l'ospedale regina Elena di Asmara è formato da tanti piccoli padiglioni dentro un bosco
10 . Teruzzi è accompagnato nella visita dallo staff medico dell'ospedale
11 . la scuola elementare Vittorio Emanuele
12 . i piccoli eritrei, vestiti di bianco con piccoli cappelli, salutano il sottosegretario
Ministro Comunicazioni Bezzi inaugura raffineria Livorno 1938
La raffineria di Livorno, insieme a quella di Bari, costruita per trattare il grezzo albanese degli giacimenti dell’AIPA, rientravano nei piani del Governo fascista di sfruttare risorse autarchiche per rimpiazzare l’importazione del petrolio dall’esrero, costosa e non garantita senza il controllo dei trasporti via mare. Livorno in particolare doveva produrre carburante sintetico attraverso l’idrogenazione delle ligniti toscane, progetto che rimase sempre ad uno stadio iniziale senza realizzare produzioni consistenti.
1 . immagini esterne degli impianti industriali con le autorità fasciste in cammino
2 . Benni accanto ad un altro gerarca passa di fronte agli operai schierati nel piazzale mentre eseguono il saluto fascista
3 . panoramica dall'alto degli impianti industriali
4 . immagini delle strutture e delle ciminiere degli impianti
Petrolio in Italia: si scava a Cortemaggiore.
Il giacimento di Cortemaggiore fu la prima importante scoperta di petrolio in Italia e come tale venne utilizzata da Mattei per contrastare gli avversari politici ed industriali e giungere all'assegnazione dei diritti di esplorazione e produzione su tutta Pianura Padana. Tecnicamente il giacimento può essere classificato come un campo a gas e condensati, ma l'alto numero d ottani ottenibile dalla frazione liquida venne valorizzato inventando il marchio "Supercortemaggiore", la potente benzina italiana, che, insieme al logo del cane a 6 zampe, conquistò il mercato italiano.
1 . imbarcazioni sul Po nei pressi di Cortemaggiore
2 . interno di un cortile di una fattoria: le oche se ne stanno accovacciate sotto il sole
3 . in un campo si erge la torre di un pozzo di petrolio
4 . operai lavorano attorno al traliccio
5. oche libere per i campi nei pressi del pozzo
L'oro nero in Italia. Il pozzo di Cortemaggiore
1 . una pecora in un recinto
2 . serbatoio
3 . castello del pozzo di petrolio
4 . operai infilano una sonda nel terreno e la fanno scendere
5 . un operaio apre la valvola
6 . getto di metano fuoriesce dal terreno
7 . il petrolio fuoriesce da un rubinetto
L’esplosione del pozzo petrolifero del pozzo Cortemaggiore 18 1950
La perforazione dei pozzi di produzione non fu semplice, date le alte pressioni in gioco e le difficoltà finanziarie dell'Agip, a corto di valuta straniera, che consentisse l'acquisto di casing (tubi per rivestimento pozzi) di alta qualità. L'Agip fu quindi costretta, per accelerare lo sviluppo rapido del giacimento, ad utilizzare i tubi che trovò sul mercato italiano. L'esperienza di Cortemaggiore formò una generazione di tecnici esperti nel tubaggio e cementazione pozzi ad altissima pressione, esperienza fondamentale quando negli anni successivi si dovettero affrontare perforazioni a profondità superiori ai 5000 metri, con temperature e pressioni elevatissime.
1 . un medico introduce delle gocce nelle orecchie degli operai e fascia poi le orecchie con una garza
2 . gli operai incappucciati e con spessi occhiali verificano il proprio isolamento acustico
3 . fiamme e gas fuoriescono violentemente dal pozzo esploso i campi attorno sono inondati dal petrolio
4 . gli operai spalano la melma che si è depositata sul terreno
Cortemaggiore, la costruzione dei metanodotti per servire il mercato italiano
Per poter finanziare le ricerche e lo sviluppo dei nuovi giacimenti, Mattei aveva bisogno di estendere rapidamente l’uso del metano al posto del carbone o altri combustibili nelle industrie del’area più industrializzata dell Pianura Padana. L’Agip riuscì a firmare una seri di contratti che garantivano il pieno sfruttamento di Caviaga. L’ultimo ostacolo era costituito dalla mancanza di metanodotti, per cui Mattei assunse il pieno controllo della SNAM, acquistando le quote detenute dai privati, e lanciò una marcia forzata attraverso le pastoie burocratiche e le difficoltà di ottenere i permessi di passaggio attraverso le campagne ed i paesi posti sul percorso dei metanodotti, a volte scavando di notte per mettere le Autorità davanti al fatto compiuto. Gli appoggi politici risalenti al tempo della Resistenza, lo misero al riparo da uno stop dei lavori di posa, che vennero ultimati in tempi brevissimi. La costruzione del metanodotto di Cortemaggiore e l'inaugurazione della relativa centrale di trattamento di gas e gasolina da parte del Cpo del Governo De Gasperi nel giugno 1952 consacrarono la definitiva vittoria dell’Agip nella battaglia per la conquista del mercato del gas in Italia.
La prima edizione del Trofeo Cortemaggiore 1952
Il Gran Premio Supercortemaggiore a Monza.
Della campagna pubblicitaria di Mattei per sfruttare al massimo, anche al di là delle limitate dimensioni del giacimento di Cortemaggiore, la benzina ad alto numero di ottani ottenibile dalla separazione della gasolina dal gas del giacimento, fa parte l’iniziativa di una gara di regolarità da Cortemaggiore a Merano. E’ lo stesso Mattei, insieme all’inseparabile Zanmatti, a dare il via alla corsa nel Giugno del 1952. Nello stesso anno l’Agip sponsorizzo anche il Gran Premio Supercortemaggiore di Monza, l’attuale Formula1.