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Ricordo della visita di Primo Levi sulla nave Saipem Castoro 6

Primo Levi e Paolo Andreocci sul Castoro 6, il comandante Pietro Costanzo con maglione nero
A 30 anni dalla morte di Primo Levi viene ricordata la sua visita alla nave posatubi Castoro 6 della Saipem e la sua opera nel filone della letteratura industriale, in voga negli anni Sessanta, con il romanzo “La chiave a stella”.  Pubblicato nel 1978, narra le avventure di Tino Faussone, un piemontese che lavora come montatore di gru, strutture metalliche, ponti sospesi e impianti petroliferi in diverse parti del mondo. I racconti si collocano a metà strada tra la sfida tecnica con materiali e condizioni ambientali difficili e la vita picaresca di un vero giramondo. Per questo romanzo Primo Levi si aggiudicò il Premio Strega nel 1979. Nel 1989 Primo Levi, su invito di Gandoli, presidente della Saipem, visitò la Castoro 6 accompagnato da Paolo Andreucci, responsabile della rivista aziendale Ecos. A quei tempi, la Castoro 6 era comandata dall'ing. Pietro Costanzo, che nell'occasione Primo Levi citò come “ capitano Nemo”, ispirato dal Nautilus di Jules Verne.
Paolo Andreocci con Primo Levi a Erice
Dopo quella visita l'ing. Gandoli fece ripubblicare il libro "La chiave a stella", preceduto da un'introduzione di Primo Levi sulla visita alla Castoro 6, e Paolo Andreucci pubblicò un numero speciale di Ecos dedicato alla Saipem intitolato "Uomini dal multiforme ingegno".
La Castoro 6 in navigazione al largo della Sicilia nel 1980
La Castoro 6 in navigazione al largo della Sicilia nel 1980
Per i saldatori, montatori, elettricisti, tornitori, carpentieri, fresatori, gruisti lo strumento di lavoro non è il compasso fatto piroettare sulla carta nautica bensì la chiave a stella appesa alla cintura. Da quest'ultima il titolo del libro.